Giorno 1: quattro passi a San Francisco


Sono le 19:30 quando lasciamo l’hotel, è il nostro primo giro spensierato per San Francisco e, la prima cosa che facciamo una volta scesi in strada è… risalire in camera! Fa troppo freddo, ci sono 18 °C, e il nostro abbigliamento non è adatto: mi vesto per bene, quindi riusciamo. Soffia un vento freddo, vorrei avere una sciarpa ma tant’è, attraversiamo la Porta del Drago e ci ritroviamo in Chinatown.

La Porta del Drago, l'accesso al quartiere di Chinatown
La Porta del Drago, l'accesso al quartiere di Chinatown

La via è fitta di negozi: se non fosse per i grattacieli del vicino financial district che svettano oltre i vecchi edifici del quartiere si potrebbe pensare di essere finiti in un paesino cinese. E la Cina qui è ovunque: nei negozi e per strada incontriamo tantissime persone di quella che è la più grande comunità cinese fuori dall’Asia, ovunque ci sono ideogrammi, lanterne e anche l’architettura richiama l’estremo oriente. 

Perpendicolari alla strada principale si incontrano i tipici vicoli stretti del quartiere e molto caratteristiche sono le scale antincendio, spesso viste nei film, presenti su quasi tutti gli edifici. Camminando lungo Grant Avenue incrociamo parecchie strade dall’elevata pendenza, ben più di quanto ci immaginavamo, dovuta al carattere collinare della città. Questo quartiere ci ha affascinato davvero molto. Mentre camminiamo, nuvole basse – o forse è la famosa nebbia? – si muovono veloci nascondendo le cime dei grattacieli più alti, regalandoci così immagini molto suggestive.

Attraversiamo Chinatown e ci ritroviamo a North Beach, la Little Italy di San Francisco: notiamo che sui pali dei semafori e dei lampioni è disegnata la bandiera italiana. Questo quartiere è meno caotico rispetto al precedente, diffusissimi sono locali e ristoranti dal nome tipicamente italiano ed è qui che conosciamo un connazionale che lavora per il ristorante di famiglia: sarà l’unico italiano che vive negli States che incontreremo. Torneremo a North Beach l’indomani, perciò ci incamminiamo lungo Columbus Avenue per raggiungere il distretto finanziario, Downtown.

Sulla sinistra, la Transamerica Pyramid coperta da basse nuvole
Sulla sinistra, la Transamerica Pyramid coperta da basse nuvole

Da Columbus Avenue si arriva direttamente ai piedi della Transamerica Pyramid, l’inconfondibile grattacielo a forma di piramide slanciata a base quadrata alto ben 260 metri, il più alto della città. L’edificio è davvero imponente e notevoli sono anche gli altri grattacieli che possiamo ammirare passeggiando lungo le strade di Downtown, i cui ultimi piani sono ormai immersi nella nebbia. Ovunque sventola la bandiera americana.

Troviamo un McDonald’s e ci viene la curiosità di sperimentarlo subito, alla prima cena, ma è già chiuso. Torniamo in Chinatown, facciamo un ultimo giro per il quartiere quindi, verso le 22:00, quando la temperatura è scesa a 16 °C, facciamo rientro in hotel. Prepariamo l’occorrente per l’indomani, giornata dedicata all’esplorazione delle tante cose che vogliamo vedere di San Francisco e, soddisfatti di come è iniziato il nostro viaggio, finalmente riposiamo.

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