Giorno 2: dalla pace del Golden Gate Park al caotico Fisherman's Wharf

Sono le 11:30 quando entriamo nel Golden Gate Park: questa città continua a sorprenderci! Ci immergiamo nel parco, dopo pochi passi dimentichiamo di essere in una metropoli da un milione di abitanti e ci ritroviamo all’interno di un grande bosco dai sentieri ben curati. Incontriamo molti scoiattoli e un nemico imprevisto: gli innaffiatori automatici! Sono sparsi un po’ ovunque e la loro presenza è anticipata da un rumore meccanico: ruotano su loro stessi e sparano acqua in ogni dove, senza risparmiare i visitatori del parco! La loro massiccia presenta interrompe o accelera la camminata sui sentieri e in alcuni punti, come sull’isola in mezzo allo Stow Lake, può essere impegnativo evitarli! Scherzi a parte, il parco (tranne per gli spruzzini) emana un’atmosfera di pace e tranquillità: c’è un grande silenzio e la passeggiata è davvero piacevole.


La cascata dell'isola dello Stow Lake

Superiamo il Conservatorio dei fiori, una grande serra bianca in stile vittoriano, quindi raggiungiamo lo Young Memorial Museum, un basso edificio coperto da pannelli in rame sede di un museo d’arte. Continuando a camminare, passiamo accanto al Japanese Tea Garden, di cui vediamo dal sentiero le due pagode, e arriviamo allo Stow Lake, un lago artificiale: raggiungiamo l’isola che sorge al suo interno, proseguiamo fino alla splendida cascata che scorre giù dalla Strawberry Hill e arriviamo nei pressi di una piccola struttura orientaleggiante, dove un signore sta praticando Tai Chi. 

Lasciamo l’isola attraversando un ponte di pietra e usciamo dal parco: è quasi ora di pranzo e la nostra destinazione è Fisherman’s Wharf! Chiediamo indicazione per la vicina fermata del pullman ad alcune signore che ci rispondono con una cortesia a cui ci stiamo abituando: ci indicano la strada, ci chiedono qual è la nostra meta e ci augurano allegre buon divertimento!

Prendiamo il bus della linea 28: durante il viaggio passiamo nei pressi del Golden Gate Bridge. Il ponte ci appare sin da subito imponente, con i suoi 225 metri di altezza e il suo colore arancione-rosso che lo evidenzia dalla nebbia che lo avvolge. Ci torneremo più tardi, continuiamo quindi il viaggio in pullman e passiamo davanti al Palace of Fine Arts, un complesso in stile classico costruito per l’esposizione universale del 1915: purtroppo non faremo in tempo a visitarlo. Prima del capolinea l’autista decide di far scendere tutti i passeggeri: ci ritroviamo lungo Lombard Street, nei pressi del parco di Fort Mason. Abbiamo preso gusto nel chiedere indicazioni, quindi fermiamo una ragazza, che aveva appena finito di fare jogging, e le chiediamo la strada per Fisherman’s Wharf: lei ci risponde consigliandoci un itinerario lungo la costa. Seguiamo il suo consiglio e godiamo così di ottime viste sull’isola di Alcatraz e sulla baia.

Camminando verso Fisherman's Wharf

Arriviamo nel cuore del quartiere alle 13:30, la passeggiata non è stata breve e ci è venuta fame! Ci fermiamo al primo ristorantino e siamo serviti da un giovane cameriere intento ad organizzare il suo viaggio per l’Europa: ci chiede consigli su cosa e come visitare l’Italia e mi accorgo che forse dell'Italia so troppo poco... Notiamo che non siamo gli unici clienti a cui chiede queste informazioni e si appunta le risposte su un taccuino. Il sole splende altissimo nel cielo e il quartiere è animato, pranziamo in un tavolino all’esterno del locale e, al momento di pagare, abbiamo la nostra prima esperienza con l’usanza del lasciare la mancia. Negli Stati Uniti, gli stipendi dei camerieri sono particolarmente bassi e la mancia costituisce per loro un’entrata importante: l’indicazione generale è di lasciare al cameriere tra il 15% e il 25% del totale dovuto. Questo ristorante stampa sullo scontrino a quanto corrispondono le due percentuali, noi paghiamo in contanti e lasciamo un po’ più del 20% (ma non saremo sempre così generosi…), il cameriere ci chiede se vogliamo il resto, noi rifiutiamo, quindi ci ringrazia soddisfatto. E anche noi riprendiamo soddisfatti e a pancia piena il nostro tour per la città.

Clicca qui per leggere la prossima pagina del diario


Clicca qui per continuare la lettura con il prossimo articolo

Nessun commento:

Posta un commento