Giorno 2: un pomeriggio di salite, dal Pier 39 alla Coit Tower e a Lombard Street

Dopo pranzo passeggiamo un po’ per Fisherman’s Wharf, un quartiere allegro e vivace, ricco di negozi e locali e affollato di turisti. Il sole alto nel cielo terso irradia la baia, regalandoci panorami affascinanti. Camminando lungomare incontriamo artisti di strada e bancarelle che vendono pesce fritto, granchi e la clam chowder, la tradizionale zuppa di vongole servita calda all’interno di un grosso panino scavato. Nel porto sono ormeggiate numerose barche e traghetti turistici. Arriviamo dinanzi a Boudin Bakery, un panificio in cui si realizzano particolari composizioni con il pane: in vetrina è esposto un grande coccodrillo e una ragazza sta creando altri animali. 

Il granchio simbolo di Fisherman's Wharf
Il granchio simbolo di Fisherman's Wharf

Continuando a camminare, raggiungiamo il molo più famoso, il Pier 39, una grande attrazione turistica: avvicinandosi si ha l’impressione di entrare nell’area dei pirati di un parco divertimenti, sembra un piccolo villaggio costruito su due piani con passerelle, scale e alcuni edifici in legno. Il molo ospita ristoranti, tra cui un Bubba Gump, e numerosi negozi. Dal molo guardiamo il curioso spettacolo offerto da decide di rumoreggianti leoni marini della California adagiati su alcuni pontili lasciati liberi per ospitarli: alcuni si riposano al sole, alcuni si tuffano nell’acqua fresca, altri sono in lotta per ottenere il posto migliore. Ci muoviamo tra i negozi, noto degli enormi gelati in cialda dall’aspetto delizioso ma prima che io possa comprarne uno resto incantato da una voce che canta We are young dei Fun: è una giovane ragazza di colore, la seguo finché non smette di cantare… Quindi mi risveglio dall’incantesimo e ci prepariamo a lasciare il Pier 39.



Passeggiando per il Pier 39
Passeggiando per il Pier 39

La vista dai piedi della Coit Tower
La vista dai piedi della Coit Tower
La nostra prossima tappa è la Coit Tower: camminiamo fino al Pier 29, poi ci dirigiamo all’incrocio tra Sansome Street e Filbert Street, dove ha inizio la nostra salita sulla Telegraph Hill. La strada che abbiamo scelto si chiama Filbert steps e, come dice il nome stesso, si tratta di una lunga gradinata, stretta tra il verde dei cortili delle case costruite sulla collina. La salita ci richiede una decina di minuti, alla fine dei quali arriviamo ai piedi della torre che omaggi i vigili del fuoco volontari. La struttura della torre è semplice, a me ricorda uno di quegli accendini lunghi e rotondi. Volevamo entrare per vedere i murales ma soprattutto la vista dalla cima, ma c’è una coda impressionante: ci accontentiamo allora del bel panorama sul Financial District godibile dal cortile davanti alla torre. Siamo saliti con un po’ di fatica sulla collina ma è già tempo di ridiscendere: prendiamo al volo un pullman che ci porta a Washington Square, di fronte alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo. Siamo nella little Italy di San Francisco, ma stupisce comunque notare, incisa nella facciata della chiesa, una citazione in italiano della Divina Commedia di Dante (“La gloria di colui che tutto muove per l'universo penetra e risplende”).

La lunga salita che ci ha portato a Lombard Street
La lunga salita che ci ha portato a Lombard Street

Lombard Street in tutto il suo... verde!
Lombard Street in tutto il suo... verde!
Ci attende nuovamente una salita, e questa volta non ci saranno neppure i gradini: ci muoviamo in direzione del tratto più famoso di Lombard Street, quello di Russian Hill, costituito da otto tornanti e utilizzato come set di numerosi film e pubblicità. E’ noto, San Francisco è sorge su colline, ma la strada che intraprendiamo è davvero troppo ripida! Insieme a noi risalgono la collina solo un dedalo di cavi della tensione sorretti da pali in legno, questa zona della città sembra abbandonata ma, quando finalmente arriviamo a destinazione incontriamo un grande assembramento di turisti. Quella che è considerata la strada più tortuosa del mondo mi appare ridicola, da cartone animato: coloratissima grazie ai fiori delle aiuole ma soprattutto verde per i cespugli e gli alberi, le strette curve sono percorse a senso unico, solo in discesa, da divertiti autisti, forse turisti desiderosi di provare la guida su questa strada tanto particolare. L’aspetto buffo della via nasconde la reale utilità dei tornati, che sono stati costruiti per ridurre la pendenza della strada. Saliamo altri gradini e arriviamo ad una fermata del cable car: è tempo di provare il mezzo di trasporto per eccellenza della città!

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